Lecce si trasforma: visioni, scelte e progetti di una città in divenire
Tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, Lecce attraversa una fase intensa di trasformazione urbana e sociale, di cui l’Archivio Storico Comunale conserva testimonianze preziose. Attraverso documenti, mappe e atti amministrativi, è possibile ricostruire il passo con cui la città, forte della sua tradizione culturale, si apre progressivamente alla modernità.
Nata all’interno di un tessuto ancora racchiuso dalle mura cinquecentesche, Lecce si trova, all’indomani dell’Unità d’Italia, a dover rispondere a nuove esigenze: migliorare la qualità della vita dei cittadini, rafforzare i collegamenti, dotarsi di infrastrutture pubbliche. Non è l’industrializzazione a guidare questo cambiamento, come accade in altre città europee, ma una volontà civile di rinnovamento urbano e sociale.
I protagonisti di questo lungo percorso sono sindaci e amministratori che, con sensibilità diverse, hanno contribuito a ridisegnare l’identità cittadina.
Angelo Antonio Paladini sostiene le arti e i mestieri; Francesco Guariglia dà impulso alla pubblica amministrazione e promuove la costruzione del Teatro Politeama; Antonio Panzera interviene con prontezza durante l’epidemia di colera, mentre suo figlio Giuseppe modernizza la città attraverso nuove opere infrastrutturali.
Con Francesco Falco prende avvio la riscoperta dell’Anfiteatro Romano e la riorganizzazione di Piazza Sant’Oronzo, mentre Nicola Bodini si adopera per sostenere l’ospedale civile e promuovere l’iniziativa pubblica. Giuseppe Pellegrino, infine, accompagna Lecce verso il XX secolo, realizzando il collegamento tranviario con la marina di San Cataldo e promuovendo la costruzione dell’acquedotto cittadino.
Il primo Novecento vede poi l’affermazione di una nuova visione urbanistica: con l’approvazione del Piano Regolatore, la costruzione di edifici come la Casa del Balilla, il Palazzo delle Poste e il Liceo Musicale voluto da Tito Schipa, Lecce consolida il suo profilo di città dinamica, elegante e attenta alla qualità della vita pubblica.
Attraverso il percorso virtuale, ti invitiamo a esplorare le carte dell’Archivio restituiscono voce ai protagonisti di quell’epoca di fervore e cambiamento – insieme a tante altre tracce preziose di quel tempo di trasformazioni.
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